Marta ha tredici anni ed è tornata a vivere alla periferia di Reggio Calabria, la città dove è nata, dopo aver trascorso dieci anni in Svizzera. Con lei ci sono la madre e la sorella maggiore, che la sopporta a fatica. È il momento della Cresima, e Marta inizia a frequentare il corso di catechismo, trovandosi immersa in una realtà ecclesiale segnata da modelli consumistici, da un’ignoranza diffusa e da un parroco più interessato alla carriera e alla politica che alla fede.
Con Corpo Celeste, Alice Rohrwacher debutta nel lungometraggio rivelando una notevole capacità nel dirigere attori e non professionisti, garantendo quella naturalezza che per un film come Corpo celeste è una qualità indispensabile.
